"Con lo 0,8 % della superficie italiana di pannelli fotovoltaici si produce tutta l’energia elettrica che si consuma in Italia. Ho fatto e rifatto i conti mille volte e arrivo sempre allo stesso risultato.articolo dell'Ing. Paolo Callegari - Villorba (TV)
E’ un risultato che a me risulta entusiasmante ma se mi confronto con lo scetticismo, le titubanze, le resistenze che si respirano, nella politica come nell’opinione pubblica, verso le energie rinnovabili ho ancora il dubbio di aver preso una cantonata madornale.
Mi piacerebbe a questo punto che qualche giovane studente di ingegneria mi verificasse questo calcolo estremamente semplice.
Dato che:
- il consumo annuo di energia elettrica in Italia (dato rilevabile dal sito di Terna) è di circa 300 TWh (300.000.000.000 kWh);
- servono meno di 8 metri quadri di pannelli fotovoltaici per produrre almeno 1.000 kWh all’anno in qualunque parte d’Italia (dato rilevabile facilmente in internet)
Quanti metri quadri servono per produrre tutta l’energia elettrica consumata in Italia?
La mia risposta è 2.400.000.000 metri quadri pari allo 0,8% della superficie italiana che è di circa 300.000.000.000 di metri quadri. Da notare che questa superficie corrisponde a circa 40 metri quadri per abitante e cioè alla superficie media per abitante delle sole abitazioni.
Se il mio calcolo è errato mi sentirò un po’ mortificato ma se fosse corretto credo che dovremmo porci qualche seria domanda e soprattutto dovremmo porla alla Politica.
Possibile che nessuno abbia fatto una simile valutazione? E se è stata fatta perché non si sposa convintamente e radicalmente la strada del sole? Perché ci sono tante resistenze?
Al riguardo non valgono le obiezioni tipo quella che il sole non c’è sempre perché ad essa ci sono abbondanti risposte.
Pesano certamente le resistenze di fortissimi interessi consolidati, ma ciò che è, a mio avviso, decisivo è la paura del nuovo.
Per avviarci su una strada che può risolvere alla radice uno dei problemi fondamentali del nostro tempo e aprire una nuova stagione di sviluppo serve una volontà politica forte e lungimirante che sappia immaginare e organizzare la società non più centrata sul petrolio ma sul sole; e questo tocca aspetti ben più generali che la semplice sostituzione del combustibile nelle centrali elettriche o del carburante nelle automobili."
La definizione più diffusa di Sostenibilità è quella fornita nel 1987 dalla Commissione Indipendente sull'Ambiente e lo Sviluppo (World Commission on Environment and Development), presieduta da Gro Harlem Brundtland, secondo la quale: “L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro”.
mercoledì 11 gennaio 2012
Fotovoltaico: la soluzione?
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