giovedì 23 febbraio 2012

Certificazione energetica degli edifici

"La certificazione energetica della casa? Boh!

Il primo gennaio scorso, è entrata in vigore, in Italia, una normativa che obbliga il possesso dell'Attestato di Certificazione Energetica per chi vuole vendere una casa.
Orbene, stando a quanto sostiene l'indagine condotta dal sito www.immobiliare.it su un campione di (udite, udite!) oltre 700mila annunci di compravendita, solo il 12,7% degli immobili avrebbe un certificato valido.
Per essere chiari, la rilevazione considera come in regola solo gli annunci che riportino, come richiesto dalla normativa, sia la classe energetica che l'indice di prestazione energetica dell'immobile, valore che è presente solamente nell'ACE - Attestato di Certificazione Energetica.
Ma cosa succede esattamente nel Belpaese? Semplice: nel nord-est la percentuale di annunci di immobili in regola è del 18,9%, nel nord-ovest del 15,6%, nel centro siamo all'8,8% e al Sud al 3,8%.
Tra le province, i livelli più elevati sono a Bolzano (25,6%) e Trento (22,0%), seguite a distanza da Milano (11,3%) e Torino (10,2%), mentre nella capitale si è fermi ad appena il 5,2%.
Ma c'è chi riesce a fare anche molto peggio: fanalino di coda dell'indagine è Palermo con appena lo 0,9% (leggasi: zero virgola nove per cento) degli immobili con certificati a norma.
Nel nostro Paese, dunque, la strada per mettersi in regola sembra essere ancora una volta lunga, molto lunga..."

fonte:
www.improntaecologica.it

venerdì 17 febbraio 2012

Gli italiani amano il legno

Il 62% degli italiani ritiene che il legno incida sul benessere abitativo di una casa; il 51% di coloro che intendono comprare casa ne prenderebbe in considerazione una costruita in legno. Questi alcuni dati emersi dalla ricerca "Il benessere abitativo degli italiani" condotta da Eurisko. Al crescente gradimento degli italiani corrisponde un aumento delle costruzioni in legno nel nostro Paese: da 1000 nel 2005, a 5000 nel 2010, con previsione di ulteriori incrementi dei prossimi anni. Il trend è confermato anche dai dati raccolti in uno studio della Paolo Gardino Consulting, secondo cui la previsione è di un aumento a 7500 nel 2015.

lunedì 13 febbraio 2012

"Sulla Terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti..."

Un sant’uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese :
«Signore, mi... piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno».
Dio condusse il sant’uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all’interno.
C’era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant’ uomo sentì l’acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato.
Avevano tutti l’aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano
accostare il cibo alla bocca.
Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.

Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l’aprì. La scena che l’uomo vide era identica alla precedente.
C’era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l’acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant’uomo disse a Dio : «Non capisco!»
- E’ semplice, – rispose Dio, – essi hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sé stessi….ma permette di nutrire il proprio vicino.
Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri!
Quelli dell’altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi…
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura…
La differenza la portiamo dentro di noi!!!

Mi permetto di aggiungere…
“Sulla terra c’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l’ingordigia di pochi.
I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo“.-

Mahatma Gandhi

sabato 11 febbraio 2012

L'architettura della città sostenibile: la progettazione partecipata

Prendo spunto dal libro di di Raymond Lorenzo, "La città sostenibile", per parlarvi di un tema che mi sta molto a cuore, cioè la progettazione partecipata.
Nella città contemporanea stiamo assistendo alla scomparsa di due elementi ritenuti fondamentali per una futura ricostruzione della sostenibilità: il legame tra le persone (comunità) e il legame tra le persone e lo spazio urbano. Come ha detto Re Lear nell'omonima opera di William Shakespeare: "Che cos'è la città, se non le persone?"
Nell'attuale assenza di legami che ci connettano alla comunità locale e al luogo che abitiamo, è impossibile sviluppare un senso di responsabilità -presente e futura- verso l'ambiente e verso gli altri in generale. 
L'australiano Macleod ha identificato i valori comunemente associati allo sviluppo sostenibile. Ne riporto alcuni:
- assicurare l'equità intergenerazionale;
- conservare la biodiversità;
- garantire l'equità sociale;
- limitare l'uso delle risorse naturali;
- attribuire un valore economico alle risorse e ai beni ambientali (punto importantissimo ma purtroppo sottovalutato...);
- perseguire l'efficienza;
- promuovere la partecipazione comunitaria.
Questi valori sono alla base dei documenti e delle convenzioni internazionali a favore dell'eco-sviluppo, tuttavia ci si potrebbe chiedere quanti di questi siano noti ad un cittadino medio... L'educazione ambientale ci viene imposta dall'alto, ma trasmettere un senso di colpa non è uno strumento efficace per avviare delle trasformazioni culturali. Il migliore e più potente motore del cambiamento rimane l'esperienza diretta. Le persone cambiano quando scoprono attivamente che un altro modo di fare le cose, di vivere o di essere è più piacevole e soddisfacente della vecchia maniera.
L'architetto solitamente ha l'arduo compito di mediare tra i principi di sostenibilità che ha in mente, e che vuole mettere in pratica, e le esigenze del committente. Nel caso della progettazione della città o del paesaggio, si ha l'occasione per far crescere il senso d'identificazione dei cittadini con il progetto e con il territorio. La progettazione partecipata, basata soprattutto sul dialogo tra persone con esperienze diverse, permette di ottenere una serie di vantaggi, che risultano poi essere componenti essenziali della sostenibilià:
- Rafforzare il senso di appartenenza della comunità al luogo in cui vive;
- Consolidare i principi di democrazia;
- Diminuzione dei conflitti tra le parti coinvolte;
- Maggiore efficienza (contenimento dei costi) e maggiore efficacia (perseguire l'obbiettivo);
- Scambio proficuo tra chi abita la città e chi la progetta e la gestisce;
- Acquisizione di un livello più alto di consapevolezza dei bisogni della città;
- Qualità di progettazione più sofisticata (cioè più ecologica, flessibile, incrementale);
- Un effetto moltiplicatore che propaga la sostenibilità in altri ambiti non previsti!!!

Numerose ricerche hanno dimostrato che il coinvolgimento dei bambini nella progettazione dello spazio urbano ha una forte valenza educativa per questi e per la società! I bambini sono formidabili catalizzatori del coinvolgimento di altre fasce d'età, e soprattutto sono loro a portare informazioni e nozioni a casa.
La Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia (1989) sancisce il dovere da parte degli organi dello Stato di ascoltare, informare e coinvolgere i bambini per quanto riguarda decisioni e questioni che hanno con loro una stretta attinenza, e ovviamente l'assetto del territorio urbano è una questione di fondamentale importanza per il benessere attuale e futuro dei bambini. Molto spesso i progetti ottenuti con la partecipazione dei bambini contengono le indicazioni più eco-sostenibili, più semplici e con più sensibilità. Come spesso accade, sono gli adulti ad imparare dai bambini, e non viceversa!











Speriamo di poter approfondire presto questo post con degli esempi concreti nel nostro territorio!

giovedì 2 febbraio 2012

Il primo mese è Sostenibile

Il blog è online da un mese esatto!
Grazie a chi ci ha seguito e a chi ci seguirà

Vorrei festeggiare con una eco-friendly cake! 
Di cosa si tratta? Una torta preparata utilizzando solo ingredienti biologici, a km zero, cioè ingredienti locali e di stagione, acquistati nella città o regione di provenienza.


Approfitto della lieta occasione per invitare tutti a seguire il blog iscrivendosi nell'apposita sezione qui a destra.

A presto con altre eco-news!